mercoledì 19 agosto 2009

"Io, studente italiano Perchè sono fierissimo dell'Unità d'Italia"

Oggi il Corriere ha deciso di pubblicare la lettera di uno studente leghista, Matteo Lazzaro. E. Galli della Loggia gli ha risposto. Io vorrei aggiungere qualcosa.

Sono stati commessi e vengono tutt'ora commessi errori da parte dello Stato, da parte dei politici e di molte istituzioni più o meno ufficiali, ma chi è il motore di tuto ciò? chi è il vero responsabile? chi è il primo ingranaggio del sistema? E' il singolo cittadino che poi compone la più ampia società civile. Noi italiani, noi uomini e donne che viviamo su un suolo comune siamo gli unici responsabili della situazione attuale. E' colpa nostra, solo nostra se poi le istituzioni rappresentative, i servizi pubblici, l'amministrazione non funzionano come dovrebbero perchè noi siamo il loro motore. Il problema quindi non è tanto se sia meglio restare uniti in un'unica nazione o divisi in numerosi staterelli come poco più di 150 anni fa, ma la questione dovrebbe focalizzarsi sul perchè non riusciamo a comportarci come normali cittadini di un normale Paese occidentale. La questione non è l'Italia, ma l'italiano. L'evasione fiscale c'è sia al nord, sia al centro, sia al sud. La mafia pure. La mancanza di rispetto nei confronti dell'autorità anche.
Quindi direi che continuare a fossilizzarsi su rivisitazioni storiche sterili, su un passato che ormai è stato ampiamente valutato e giudicato non ha senso. Se vogliamo ammettere che si sono fatti errori, benissimo. Ammettiamolo. Ma in ogni dove si possono scovare eventi poco raccomandabili per essere sbandierati come "fondanti di un popolo". Se Lazzaro pensa che l'Italia sia l'unico Paese fondato sull'inganno, allora si è rivelato capo degli esterofili.
E quindi è ora che noi italiani, tutti noi, ci svegliamo da questo torpore secolare ed iniziamo a risolvere tutti i disagi che ci caratterizzano. Senza andare tanto distanti, proviamo a comportarci noi come responsabili cittadini. Andando a votare, pagando le tasse, pagando il biglietto del treno, facendo la raccolta differenziata, organizzandoci al meglio per non causare problemi all'altro, denunciando alle autorità ciò che è scorretto...queste sono le piccole cose che fanno Grande un popolo.
Amareggiato che ancor oggi si debba convincere qualcuno sulla bontà dell'esperienza italiana, concludo affermando che ora il problema travalica i confini nazionali. Ora la vera questione è l'Unione Europea. Ma qui mi fermo.
Io comunque sono ottimista e vedo già da tempo importanti segnali che mostrano che si sta proseguendo verso la giusta direzione.

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