martedì 18 maggio 2010

"Il sindaco non ha colpe per lo smog in città"???

Una sentenza a dir poco sconcertante. Secondo il Tribunale di Firenze le polveri sottili devono essere combattute a livello transnazionale e dunque a poco servono gli interventi degli enti locali. Uno degli avvocati della difesa (nella specie, dell'ex governatore della Regione Toscana Claudio Martini) è riuscito perfino a dichiarare «Un terzo della composizione delle Pm10 è determinato da [...] fattori internazionali, dunque solo l’Unione Europea può predisporre una lotta efficace».
Ora:
1) l'UE non è un'entità astratta o un fantasma da evocare quando si è in preda al delirio ed alla disperazione. E' un sistema politico costituito da Stati composti da enti regionali e locali che, attraverso i canali istituzionali previsti e una governance tipicamente europea, possono anch'essi contribuire alla definizione della legislazione comunitaria e devono implementarla secondo le modalità prestabilite;
2) Gli enti locali, dunque, sono attori rilevanti dell'UE;
3) Le autorità locali rivestono un ruolo chiave nella lotta al cambiamento climatico, e quindi nella realizzazione del pacchetto comunitario sul clima e sull'energia, perchè sono il livello amministrativo più vicino ai cittadini, una posizione ideale per delineare le strategie più efficaci. Il "Patto dei Sindaci", promosso dalla Commissione Europea e dal Comitato delle Regioni, è un esempio lampante: un'iniziativa sottoscritta da ben 1726 città europee (Firenze non è fra queste) che si impegnano a rispettare gli obiettivi della politica energetica comunitaria in termini di riduzione delle emissioni di CO2 attraverso una migliore efficienza energetica, una produzione e un utilizzo più sostenibile dell'energia;
4) questa sentenza potrebbe creare un precedente, e allora...addio a tutte le politiche locali contro l'inquinamento!

martedì 11 maggio 2010

Bruxelles, 12 maggio 2010

Il giorno della mia ultima lezione universitaria. La fine di un'era. Quanti ricordi. E quanti anni sono trascorsi dal primo giorno di scuola. Ho vaghi ricordi di quel giorno, ma qualche foto mi aiuta a ricordare, una giornata uggiosa, una grande cartella sulle spalle, una blusa nera ed un volto sorridente, ma un pò timoroso di iniziare questa nuova avventura. Quanti piacevoli ricordi, quanti amici ho conosciuto, quante risate, quanti libri, quanti esami, quante interrogazioni, quante verifiche e quante soddisfazioni...
Eeeeeh, la vita da studente...già un pò mi manca...

Grazie Presidente

Una parte dell'intervento del Presidente Napolitano a Marsala in occasione delle celebrazioni del 150° anniversario dello Sbarco dei Mille sarebbe da scolpire sull'Altare della Patria.
"Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell'Unità, negando il salto di qualità che l'Italia tutta, unendosi, fece verso l'ingresso a vele spiegate nell'Europa moderna. Mentre chi si prova a immaginare o prospettare una nuova frammentazione dello Stato nazionale, attraverso secessioni o separazioni comunque concepite, coltiva un autentico salto nel buio. Nel buio, intendo dire, di un mondo globalizzato, che richiede coesione degli Stati nazionali europei entro un'Unione più fortemente integrata e non macroregioni allo sbando. Lasciamo scherzare con queste cose qualche spregiudicato giornale straniero."
Un discorso adatto anche ad altri Paesi dell'UE. Belgio in primis.

lunedì 10 maggio 2010

Ricapitolando...

750 miliardi € è la somma totale del maxi-piano ("meccanismo europeo di stabilizzazione") così composto:
- 60 miliardi € stanziati da tutti gli Stati Membri dell'UE sulla base dell'art.122 del Trattato di Lisbona e che verranno gestiti dalla Commissione;
- 440 miliardi € è l'ammontare del fondo che potrebbe essere messo a disposizione in caso uno stato dell'eurozona si trovasse nelle stesse condizioni in cui versa la Grecia. E' un fondo adottato con metodo intergovernamentale (al quale non ha partecipato in particolare il Regno Unito). Se necessario verrà impiegato tramite accordi bilaterali;
- 250 miliardi € stanziati dal FMI.
I mercati stanno reagendo molto bene. Si è iniettata una buona dose di fiducia.
La grande protagonosta, la Germania, ha però pagato le conseguenze di questo sforzo europeo.
Il partito di Angela Merkel è stato infatti sconfitto alle elezioni regionali nel Nord Reno-Wesfalia. Ancora una volta i cittadini non riescono a digerire la necessaria "solidarietà" europea.
Male, male, malissimo.
Merkel ha quindi perso la maggiornaza nel Senato federale, ciò causerà qualche difficoltà al governo.
Anche il Regno Unito non sarà certamente esente da turbolenze nel governo. La coalizione che sembra profilarsi fra Cameron e Clegg provocherà scintille.
Due importanti Stati dell'UE sono quindi in balia di problemi non solo economici, ma anche politici.
Tempi duri in Europa...

Ecofin/4

Alla fine ce l'hanno fatta. Ecco qui le conclusioni dell'Ecofin.
Il prossimo appuntamento è per mercoledi. Un nuovo meeting Ecofin avrà luogo a Bruxelles, insieme ai vertici della BCE e della Commissione, per dare vita alla prima riunione della task force UE che dovrà riformare il Patto di stabilità e di crescita.

domenica 9 maggio 2010

Ecofin/3

E' quasi l'una e l'Ecofin straordianrio non è ancora terminato. 7 ore di ritardo rispetto all'orario di conclusione previsto sono un chiaro segnale delle difficoltà che i ministri delle finanze dei 27 stanno incontrando. Varie proposte ufficiose sono trapelate, ma il piano definitivo manca ancora. Fra pochi minuti apriranno le borse asiatiche. L'assenza di un progetto politico per risollevare l'euro e gli Stati Membri dell'Unione potebbe causare gravi perdite sui mercati finanziari.
Oggi è stato difficile festeggiare l'Europa. Chissà se potremo recuperare domani.

Ecofin/2

Riporto una frase del libro che sto leggendo: "[EU] enlargment may simply divert financial and human resources away from the more pressing problems of the developing world. [...] Economic recovery in Eastern Europe should be considered threats to Africa's well-being".
...sarebbe interessante leggere i rapporti diplomatici redatti dagli Ambasciatori dei numerosi PVS accreditati presso l'UE in merito al fondo salva-Stati che verrà (?) adottato oggi ed ai consistenti aiuti indirizzati alla Grecia...

Ecofin/1

Sembra che il Regno Unito abbia dalla propria parte anche il fato.
Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble (67 anni), colui che avrebbe dovuto sostenere con più forza il fondo salva-Stati, è stato ricoverato d'urgenza in un ospedale di Bruxelles. Il portavoce del ministro ha affermato che Schäuble «sta bene tenuto contro delle circostanze». Le circostanze a cui allude il portavoce non sono state specificate, ma presumo siano dovute allo stato di salute del ministro. Schäuble infatti soffre ancora dei postumi di un attentato avvenuto nel 1990 durante una manifestazione elettorale. A causa delle gravissime lesioni l'attuale ministro delle finanze tedesco è ora paralizzato ed è costretto all'uso della sedia a rotelle.
Un ulteriore ostacolo dunque ai già difficili negoziati di oggi. La conferenza stampa indetta per le 18.00 è stata posticipata, ma finora nessun "expected start time" è stato comunicato.

"L'Europa non può esitare", ma Londra ostacola

Oggi, Festa dell'Europa, sono previsti due vertici qui a Bruxelles: prima quello della Commissione e successivamente quello dell'Ecofin che analizzerà e valuterà il piano proposto dalla Commissione.
Sembra però mancare una forte volontà politica comune. Grande responsabilità spetta ai leader di oggi, ma interessi nazionali sembrano ostacolare il piano europeo salva-Stati. Londra infatti non dovrebbe partecipare al fondo di salvataggio europeo.
Posizione comprensibile dato che il Regno Unito sta già facendo i conti con un deficit altissimo e soprattutto ha una moneta diversa da quella che è attualmente sotto i riflettori.
Dunque, se questo pomeriggio l'Ecofin dovesse essere ostacolato dal voto contrario e dalla forte opposizione del Regno Unito, credo sia opportuno procede all'istitutione di un fondo per i soli 16 stati dell'eurozona (anche se il voto britannico non ostacolerebbe l'adozione di un fondo comune in quanto è sufficiente raggiungere la maggiornaza qualificata e non l'unanimità). Nulla di grave dunque. Ed anche molto comprensibile...
Vorrei inoltre sottolineare il rafforzamento dell'asse Washington-Berlino. I contatti fra il Presidente Obama e la Cancelliera Merkel sono quasi quotidiani; la "special relashionship" in campo economico sembra aver abbandonato il Regno Unito per privilegiare la Germania, Paese leader della coalizione favorevole al sostegno economico al fondo salva-Stati e contrario ai tentativi britannici di formare una minoranza di blocco al Consiglio.

venerdì 7 maggio 2010

UK General Elections/3

E' proprio vero: la primavera è la stagione dell'amore e del corteggiamento. Anche del corteggiamento politico. L'oggetto del desiderio politico è Nick Clegg, il leader liberal-democratico, i pretendenti sono Brown e Cameron. Il prevedibile risultato elettorale ha dato vita ad un "hung Parliament" che costringe i due maggiori partiti a coalizzarsi con il partito del carismatico Clegg.
Nel week end avranno luogo le consultazioni e lunedi la Regina incontrerà il nuovo Primo Ministro (nel frattempo "the Queen keeps her distance as leaders jostle for power"). Chi sarà dunque il nuovo PM? Credo Cameron. Sarà lui a conquistare l'appoggio del giovane Clegg.
Sulle questioni europee i due però avranno molti problemi. Posizioni divergenti, per non dire opposte, provocheranno fratture interne alla coalizione così profonde ed irriparabili da costringere Cameron ad indire nuove elezioni anticipate fra pochi mesi.
Una soluzione precaria dunque.

giovedì 6 maggio 2010

UK General Elections/2

"In silenzio, la Regina attende che il suo segretario di gabinetto, Sir Gus O’Donnell, le segnali che è arrivato il momento di chiamare un nuovo Premier a Buckingham Palace. Sarebbe il dodicesimo. Il primo fu, appunto, il disincantato Churchill".
...una bellissima immagine che ci regala Aldo Cazzullo sul Corriere di oggi.

UK General Elections/1

Nick Clegg. Se fossi britannico oggi voterei per lui.
Il "conservatorismo compassionevole" di Cameron potrebbe convincermi, ma è eccessivamente euroscettico. La scelta di creare un nuovo eurogruppo nel Parlamento Europeo è la prova lampante.
Pronostico: Cameron nuovo PM di un governo di minoranza, Clegg dà supporto esterno.
Attendiamo i risultati.

mercoledì 5 maggio 2010

Caos

E' incredibile come un piccolo e periferico Paese possa minacciare la solidità della più grande economia esistente al mondo. Con il suo timido contributo di 2.6% al PIL della zona euro, la Grecia è in grado di far tremare l'Europa intera.
Conti pubblici falsificati, un deficit di 13.6% ed un debito di 115% sul PIL, una crescita inesistente, uno sviluppo non competitivo, irrilevanti esportazioni ed una popolazione insoddisfatta ed irritata sono le principali caratteristiche del Paese ellenico.
Gli scioperi generali di questi giorni non fanno altro che peggiorare la situazione. I violenti scontri hanno causato perfino la morte di 3 persone. La tensione è alta. Amici greci riferiscono di quanto sia più critica la sitauzione rispetto a quanto è raccontato da televisione e giornali.
Tuttavia il governo greco sta adottando una serie di misure necessarie e adatte alla situazione. Si sta mostrando capace di saper agire in un momento di forte crisi.
I greci dovrebbero esserne orgogliosi. Se la Grecia versa in uno stato pietoso è perchè l'intera popolazione non è stata capace di fare scelte (politico-economiche-sociali) corrette e coraggiose in passato.
Ed intanto qui a Bruxelles si respira un'aria pesante...

lunedì 3 maggio 2010

L'UE c'è! e la Grecia?

Ieri pomeriggio passavo davanti al Consiglio e, come accade per ogni importante riunione, una folla di giornalisti attendeva il responso dell'incontro dei ministri delle finanze dei 27, l'Eurogruppo. L'esito è stato positivo: l'accordo c'è stato e la Grecia verrà supportata economicamente dall'UE e dal FMI. Scelta saggia e prevedibile dopo il consenso tedesco e l'impegno del Primo Ministro Papandreou di adottare politiche non certamente "crudeli e brutali", come sono state definite dai sindacati, ma semplicemente necessarie. E' inutile scioperare 24, anzi 48 ore... La Grecia deve cambiare e migliorare all'insegna del rigore finanziario, dell'efficienza, del rispetto della legalità, della concorrenza, della meritocrazia e della produttività. L'UE è stata solidale, ora la Grecia deve essere responsabile. Il piano di austerità annunciato da Papandreou è nella giusta direzione.