martedì 22 settembre 2009

COP15

Per chi volesse avere informazioni sulla Conferenza Mondiale sul Cambiamento Climatico (COP15) che si terrà a Copenhagen il prossimo settembre rimando a questo link e a quest'altro.
Buona lettura.

lunedì 21 settembre 2009

L'UE a Pittsburgh

Riguardo la Conferenza Mondiale sul Clima (COP15) che si terrà a Copenhagen il prossimo dicembre, il Primo Mininistro Svedese Reinfeldt, Presidente di turno del Consiglio UE, ha affermato: "Dobbiamo smettere di far finta e cominciare a fare".
Bisogna infatti aumentare le risorse finanziarie per ridurre gli effetti del riscaldamento globale e tutti i Paesi, tranne quelli meno avanzati, sono chiamati a contribuire.
Oltre a questo appuntamento, i negoziati proseguiranno negli incontri di Bankok, Barcellona e Copenahgen (una sessione prima del vero e proprio COP15).
Sono gli ultimi 3 incontri.
5 sonon già stati affrontati e fin'ora non si è giunti ad un testo sufficientemente accettabile e condiviso.
Mancano poco meno di 80 giorni...

mercoledì 16 settembre 2009

Copenhagen!!!

Atterrato, sistemato, pronto!
Sono solo trascorsi 4 giorni dal mio arrivo a Copenhagen e già ho avuto modo di partecipare a importanti eventi presso il Ministero degli Esteri danese, collaborare con il corpo diplomatico italiano, preparare il mio primo messaggio ufficiale per Roma e molto altro...
E domani avrò perfino l'onore di rappresentare l'Ambasciatore ad un seminario organizzato dal Ministro degli Esteri danese Mr. Per Stig Møller...
Sfrutto l'occasione per pubblicizzare l'evento Bright Green che si terrà a Copenhagen dal 12 al 13 dicembre, proprio durante il COP15. Le aziende italiane interessate sono invitate a parteciparvi...attualmente si hanno pochi iscritti. Sarebbe un'ottima occasione per esportare le competenze e capacità italiane per sostenere uno sviluppo sostenibile ed eco-compatibile.

giovedì 10 settembre 2009

Importantissimo!!!

White Paper on Multilevel Governance adopted by the Committee of the Regions on 17 June 2009.

UniCatt

Non per fare polemiche, ma soltanto per avvisare la gentile clientela, o meglio gli utenti-studenti dell'UniCatt.
Se cercate fondi o rimborsi spese per finanziare vostre esperienze formative, la strada è tutta in salita!
Lunedi inizierò lo stage presso l'Ambasciata d'Italia a Copenhagen che rientra nel progetto MAE-CRUI. Sebbene io sia ora studente di un'università belga, ho potuto concorrere al progetto in quanto laureato entro 18 mesi presso un'università italiana, come chiaramente scritto nei criteri d'ammissione. Nel bando di concorso c'era specificato che non erano previsti rimborsi nè da parte della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane nè dal Ministero degli Affari Esteri.
Ogni università ha comunque la possibilità di gestire propri fondi per destinarli ai rimborsi spese.
Discrezionalità, libertà ed autonomia.
Bene. Perfetto.
Il problema che ho incontrato personalmente e sul quale vorrei soffermarmi non è dunque la presenza o meno di un tale fondo, ma sull'impossibilità ("al 99%") di poterne usufruire causa "conflitti d'interessi fra l'Università Cattolica e l'istituzione presso la quale lei farà il tirocinio". Riassumendo, secondo quanto spiegatomi, il problema si concentra su un "contenzioso burocratico" che la ricca, opulenta e sfarzosa Università Cattolica non è stata in grado di risolvere e regolare con un organo dello Stato quale è una missione diplomatica, un'ambasciata appunto. (Altre università hanno risolto tale cavillo ed erogano denaro ai propri studenti per tale progetto)
E quindi...chi ne fa le spese? Gli studenti! Otttttiiiimoooooo!!!
Ribadisco che l'opportunità offertami è di inestimabile valore e sono grato per essere stato selezionato per questo progetto, ma non posso tacere sull'incapacità di un'università di INVESTIRE sui propri studenti più meritevoli.
E' una questione di principio (come sono solito affermare...)!!!
Un ottimo studente con difficoltà economiche non potrebbe mai da solo farsi carico di tutti gli inevitabili costi e spese connessi ad una prolungata permanenza in un Paese estero (alloggio, trasporti, mezzi di comunicazione...).
Questo è il classico esempio di come la burocrazia riesca a impedire lo sviluppo e la crescita e di come il sistema italiano sia incapace di investire sul merito, indistintamente dalla classe sociale di provenienza e appartenenza. Le opportunità di crescita formativa non dovrebbero mai essere intralciate da questioni economiche.
Oltretutto ritengo che un'università privata, che riceve molto denaro dai suoi studenti, debba essere in grado di restituire il "contributo" offrendo un'istruzione, servizi e opportunità che dovrebbero essere equivalenti a quelle di un'università statale, se non superiori (date le maggiori disponibilità finanziarie).

UE

Quante news da commentare oggi...
Dunque, finalmente la Conferenza dei Capigruppo del Parlamento Europeo ha deciso la data della votazione per la riconferma di Barroso alla Presidenza della Commissione Europea: sarà mercoledi prossimo, 16 settembre, ovviamente durante i lavori della sessione plenaria di Strasburgo. Sicuramente godrà dell'appoggio dei 265 deputati del PPE e dei 54 onorevoli del neonato gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei. Martin Schulz (S&D) e Guy Verhofstadt (ALDE) hanno ottenuto generose concessioni da parte dell'ex Primo Ministro del Portogallo in cambio di astensioni da parte di qualche delegazione nazionale all'interno degli eurogruppi. Inoltre il programma e le priorità sulle quali Barroso vorrà concentrarsi nei prossimi 5 anni avevano ottenuto un largo consenso già settimana scorsa. Nel suo manifesto il candidato aveva trattato temi cari alle forze di sinistra come la disoccupazione (“The main problem in Europe is unemployment), i problemi sociali ("A stronger focus on social dimensions in Europe at all levels of decision-making"), lo sviluppo sostenibile ed eco-compatibile.
Tutto sembra dunque filare liscio. Ma c'è un enigma.
Il Trattato di Lisbona potrebbe entrare in vigore se il referendum irlandese darà un risponso positivo e se l'euroscettico Presidente Ceco Vlacav Klaus ratificherà il Trattato, già approvato dal Parlamento nazionale. In tal caso sarà richiesta una maggiornaza assoluta e non più semplice per approvare l'intera Commissione: 369 deputati su 736 dovranno dare la fiducia. Il gioco si complicherebbe...
Altra news che vorrei porre all'attenzione è il Bollettino mensile di settembre della BCE. L'istituto di Francoforte nota una ripresa lenta, ma paventa un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione che ha raggiunto quota 9,5% a luglio. La situazione in Spagna e Francia è preoccupante. Alla disoccupazione si accompagna anche insoddisfazione, malcontento diffuso, euroscetticismo e possibili successi elettorali di forze estremiste. Io sarei a favore di un nuovo European Recovery Plan.

martedì 8 settembre 2009

Mike Bongiorno

Non sarà ricordato soltanto per essere stato uno dei simboli e protagonisti della TV italiana.
Il mitico Mike ha saputo infatti utilizzare la televisione pubblica per diffondere la lingua, la cultura, il costume del nostro Paese. Ha contribuito a suo modo a creare l'Italia e gli italiani.
Grande Mike! Grazie!
"Allegriaaaaa"!!!

Irlanda

A poco meno di un mese, i sondaggi sul prossimo referendum sul Trattato di Lisbona non sembrano incoraggianti.
Sarebbe un gravissimo errore far fallire anche questo secondo referendum; ci sarano conseguenze negative non soltanto per l'Irlanda, ma per tutta l'UE.
VOTE "YES" TO LISBON TREATY!

venerdì 4 settembre 2009

Elezioni Regionali

Si voterà il 21 e 22 marzo 2010.
Lo ha annunciato oggi il Ministro dell'Interno Maroni.
Speriamo che anche le elezioni comunali siano così presto...

giovedì 3 settembre 2009

Errore

A me non risulta che la Commissione sia un organo politico.
Ufficialmente è un “organo collegiale di individui”.
Usualmente i commissari sono politici, ma non mancano gli esempi di tecnici, accademici (Mario Monti) o persone esperte della materia che andranno a dirigere. Nei Trattati si legge chiaramente che devono operare nell'imparzialità, senza favoritismi verso il proprio Paese d'origine.
Inoltre la Commissione (DG e Unità) è famosa per essere composta da burocrati che stilano le proposte che la Commissione inoltra alle altre istitutzioni per poi essere approvate. Quindi anche il suo staff non è composto da politici.
Insomma, sebbene il termine politico possa essere interpretato in diversi modi, io non lo userei in riferimento alla Commissione delle Comunità Europee.

mercoledì 2 settembre 2009

L'Europa dice sì alla redistribuzione

Soddisfatissimo!
Nel pomeriggio il Commissario Barrot ha reso pubblica la proposta della Commissione "Joint EU Resettlement Programme". Il piano prevede la creazione di un programma volontario per promuovere la cooperazione politica e pratica in tema di immigrazione: distribuire i rifugiati fra i paesi. Gli stati aderenti al programma conserverebbero il diritto di decidere quali e quanti rifugiati accettare e per incoraggiare la partecipazione, ogni paese riceverà ben 4.000€ per ciascun rifugiato accolto.
Inizia dunque l'iter che coinvolgerà Commissione, Parlamento Europeo e Consiglio per l'adozione di tale proposta. Ora c'è materiale su cui discutere e lavorare. L'UE c'è.

Federalismo

Alberto Quadrio Curzio, il presidente della commissione d'esame che mi ha conferito la laurea, scrive oggi sul Corriere un articolo con tre sue riflessioni (una sulle origini, una sul presente, l'altra sul futuro) sulla questione fiscale in Italia.
L'ultima parte si concentra sul federalismo fiscale. Il Professore chiede una ridefinizione delle competenze fra diversi livelli di governo (dunque l'ennesima modifica del titolo V della Costituzione) e si augura (forse con troppo ottimismo) che il controllo federalista riuscirà a ridurre il sommerso di ben 10 punti di PIL, quindi aumentare le entrate e di conseguenza ridurre la pressione fiscale.
Anche io lo spero perchè così succede negli altri 3 stati federali dell'UE (Belgio, Austria, Germania). In Italia penso però che si debba tener conto della società che, come dire...è un pò diversa da quella tedesca o nordeuropea...
Cioè, molte responsabilità cadranno sulle spalle delle amministrazioni locali, provinciali e regionali che oggi non pullulano certo di persone lungimiranti (mancano a livello nazionale, figuriamoci locale), soprattutto in certe zone. Ovviamente grande responsabilità è nelle mani del cittadino che elegge candidati non adatti (cioè non competenti, poco efficienti, poco preparati, troppo immischiati in logiche di partito, "vittime" di pratiche clientelari...) a rivestire il ruolo di amministratori della cosa pubblica. E' così che si sono verificati i grandi debiti nella sanità del Lazio, della Puglia, nelle amministrazioni cittadine, ecc., ecc...
Inoltre credo che il Professore abbia tralasciato il tema delle spese, connesso ovviamente a quello delle tasse. In caso l'Italia diventi una federazione, la qualità dei beni e servizi pubblici dovrà rimanere la stessa (se non aumentare), ma le risorse saranno limitate dalla ricchezza/produttività delle popolazioni residenti in determinate zone. I fondi perequativi distribuiti da Roma aiuteranno le aree più svantaggiate, ma ad ogni modo si dovrà raggiungere un livello di efficienza sufficientemente alto per poter gestire efficacemente input e output.
La struttura istituzionale che si definirà e soprattutto le interazioni fra diversi livelli di governo all'interno di uno stato federale (come sarà l'Italia?) - ancora una volta rimando al principio della sussidiarietà e MLG - sono fattori importantissimi con rilevanti conseguenze sulla spesa pubblica e sull'(in)capacità di attuare le riforme necessarie. Se il disegno istituzionale non dovesse essere ben definito o se i responsabili politici fossero (diciamo...) inadatti, sarebbe la catastrofe.
Le ricerche per la mia laurea specialistica mi aiuteranno ad analizzare meglio il problema.

martedì 1 settembre 2009

Il principio di non-refoulement

Torno in Italia e sulle prime pagine di tutti i giornali si parla del respingimento di un gommone sul quale sono stipati circa 75 clandestini, ora al largo delle coste libiche.
Maroni si difende. Nei CIE ci sono proteste. La Commissione chiede informazioni. Beeeene!
Dunque, tanto per chiarire la situazione, quando si parla di immigrazione l'Italia, o qualsiasi altro Paese, non può contare solo sulle sue forze per risolvere il prblema. Quindi le organizzazioni internazionali sono essenziali. E quindi il ruolo che può svolgere l'UE è anche in questo caso vitale. Tuttavia l'operato dell'Unione nell'affrontare il problema è molto dibattuto. FRONTEX è nel mirino.
Ad ogni modo, per un primo approccio al tema immigrazione-ruolo UE rimando a questo link.
Le condizioni da soddisfare per ottenere la concessione dello status di rifugiato o di beneficiario di protezione internazionale sono previste dalla Direttiva 2004/83/CE.
Il principio di non-refoulement (non respingimento), così come è interpretato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, significa essenzialmente che gli Stati devono astenersi dal respingere una persona (direttamente o indirettamente) laddove potrebbe correre un rischio reale di essere sottoposta a tortura o a pene o trattamenti inumani o degradanti.
Ora, mettersi nei panni degli altri a volte è molto utile. Per di più comprendere ancora una volta che l'Italia da sola non può fare quello che vuole (causa vincoli internazionali/comunitari) è cosa buona e giusta e dovrebbe evitare affermazioni del tipo "chiudiamo le frontiere!". Inoltre, per una certa forma di snobbismo societario, certi lavori gli italiani non sono più disposti a farli e dunque si chiede aiuto all'immigrato.
Detto ciò, leggo con piacere che ieri è stata siglata un'intesa per avere collaborazione dai Comuni sulle dichiarazioni di «emersione dal lavoro irregolare». Lo hanno firmato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, e il presidente dell'Anci, Sergio Chiamparino.
Questo è il giusto modo di operare! Ecco perchè:
1) permetterà all’extracomunitario irregolare (che lavora!) di stare sul territorio italiano senza sanzioni;
2) si ridurrà il lavoro in nero, gli interessati infatti dovranno compilare una "domanda di emersione del lavoro irregolare";
3) nelle casse dello Stato entreranno un bel pò di quattrini (dato che le domande di regolarizzazione potranno essere inviate previo pagamento di un contributo di 500 € per ciascun lavoratore da parte del datore di lavoro);
4) è un classico esempio di MLG (multi-level governance) e sussidiarietà: una rete di «welfare di vicinato» in grado di arrivare più vicino agli interessati grazie alla collaborazione di diverse istituzioni e all'interazione con la società civile.
Ottimo!