giovedì 10 settembre 2009

UE

Quante news da commentare oggi...
Dunque, finalmente la Conferenza dei Capigruppo del Parlamento Europeo ha deciso la data della votazione per la riconferma di Barroso alla Presidenza della Commissione Europea: sarà mercoledi prossimo, 16 settembre, ovviamente durante i lavori della sessione plenaria di Strasburgo. Sicuramente godrà dell'appoggio dei 265 deputati del PPE e dei 54 onorevoli del neonato gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei. Martin Schulz (S&D) e Guy Verhofstadt (ALDE) hanno ottenuto generose concessioni da parte dell'ex Primo Ministro del Portogallo in cambio di astensioni da parte di qualche delegazione nazionale all'interno degli eurogruppi. Inoltre il programma e le priorità sulle quali Barroso vorrà concentrarsi nei prossimi 5 anni avevano ottenuto un largo consenso già settimana scorsa. Nel suo manifesto il candidato aveva trattato temi cari alle forze di sinistra come la disoccupazione (“The main problem in Europe is unemployment), i problemi sociali ("A stronger focus on social dimensions in Europe at all levels of decision-making"), lo sviluppo sostenibile ed eco-compatibile.
Tutto sembra dunque filare liscio. Ma c'è un enigma.
Il Trattato di Lisbona potrebbe entrare in vigore se il referendum irlandese darà un risponso positivo e se l'euroscettico Presidente Ceco Vlacav Klaus ratificherà il Trattato, già approvato dal Parlamento nazionale. In tal caso sarà richiesta una maggiornaza assoluta e non più semplice per approvare l'intera Commissione: 369 deputati su 736 dovranno dare la fiducia. Il gioco si complicherebbe...
Altra news che vorrei porre all'attenzione è il Bollettino mensile di settembre della BCE. L'istituto di Francoforte nota una ripresa lenta, ma paventa un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione che ha raggiunto quota 9,5% a luglio. La situazione in Spagna e Francia è preoccupante. Alla disoccupazione si accompagna anche insoddisfazione, malcontento diffuso, euroscetticismo e possibili successi elettorali di forze estremiste. Io sarei a favore di un nuovo European Recovery Plan.

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