venerdì 17 luglio 2009

Lombardia, Lodi, l'Ecomafia e la società disinformata

Ieri sera ho partecipato all'incontro organizzato presso la Libreria "Sommaruga" in Corso
Vittorio Emanuele II a Lodi per la presentazione del RAPPORTO ECOMAFIA 2009 (Edizioni Ambiente, Milano 2009).
Sono intervenuti Sergio Cannavò (Vicepresidente di Legambiente Lombardia) e Giulio Cavalli (Attore e responsabile del Centro di documentazione Teatro Civile presso il Teatro Nebiolo Lorenzo. Sorprendente l'intervista del 4 giugno rilasciata all'Espresso).
Serata stimolante, piacevole e soprattutto pedagogica. Mi auguro di poter contribuire anch'io con questo articolo a divulgarne il messaggio.
La prima parte dell'incontro si è focalizzato su due dati alquanto sconvolgenti che hanno perfettamente delineato la gravità e la consistenza della criminalità ambientale in Lombardia. Una fotografia d'insieme.
Dunque, sebbene in Italia tutti i reati contro l'ambiente siano solo contravvenzioni, abbiano tempi di decorrenza molto bassi e siano puniti con pene molto basse, dal 2001 è stato introdotto nel nostro ordinamento il delitto di organizzazione per traffico illecito di rifiuti. In base ai dati raccolti dai relatori, dal 2002, quando avvenne il primo arresto, al 2009, si contano 131 inchieste in tutta Italia. Di queste il 10% sono in Lombardia; se si ampliasse l'analisi e si tenessero in considerazione anche coinvolgimenti indiretti di soggetti lombardi, passaggi momentanei sul nostro territorio regionale, ecc...il dato si alzerebbe al 36%.
Ebbene si, la Lombardia è coinvolta per il 36% in tutte le inchieste di criminalità ambientale d'Italia!!!
Incredibile, impensabile, inimmaginabile...questo è stato il commento di molti...il "virtuoso nord" è coinvolto in mafie ambientali fino al collo. Un'esame di coscienza è dunque necessario...
La seconda parte dell'incontro si è pertanto concentrata su un'analisi della nostra società civile, perchè sono imprenditori lombardi, autoctoni che trafficano materiali dannosi e tossici. Sono privati cittadini del Nord che sono coinvolti e cedono a questi traffici illeciti. Sono politici e pubblici dipendenti del Nord che accettano "benefits" in cambio di concedere autorizzazioni. La mafia "NON è incredibilmente aliena" nel Nord Italia.
L'invito dei relatori: APRITE GLI OCCHI!
C'è scarsa percezione di questo fenomeno. Si tende a collegare il fenomeno dell'ecomafia con il caso dei rifiuti di Napoli, della Calabria, Sicilia...NON nel Nord!
Si è parlato di società civile disinteressata e di apatia a tale riguardo. La disinformazione ha un ruolo importante, ma io aggiungerei un ulteriore causa: un'eccessiva fierezza del Nord nei confronti del "mafioso Sud".
Al termine della serata sono pertanto giunto alla triste conclusione che l'Italia è paradossalmente più unita di quanto possa sembrare. Stessi problemi da affrontare, con metodi diversi, ma assieme per il bene del Paese. E molte altre negatività uniscono tristemente la nostra penisola: l'evasione fiscale, lo scarso rispetto per ciò che è pubblico, per i beni pubblici, per la comunità nel suo complesso. Spesso si cerca di trovare un escamotage per non pagare la tassa, la multa, il biglietto del treno e del bus...Un difetto che accomuna tutte le civiltà che si affacciano sul Mediterraneo. Basta prendere un aereo, viaggire verso il Nord Europa, ed in meno di 2 ore si giunge in Paesi con un maggiore senso civico.
La serata è quindi conclusa con una digressione critica sulla società lombarda; io azzarderei però ad allargare tali conclusioni, come scritto precedentemente, a tutte le società mediterranee (in antitesi con le cosiddette socialdemocrazie nordeuropee).
Bisogna solo essere capaci di ammettere la realtà dei fatti, essere consapevoli delle nostre mancanze e quindi migliorarsi. La scuola ed una buona educazione devono contribuire a questa causa. Un inasprimento delle pene per certi reati potrebbe essere un ulteriore deterrente.
Ed allora...Yes, we can!
Per concludere riporto un riassunto degli avvenimenti che hanno dato vita all'inchiesta "Rifiutopoli-Gerione" nella Provincia di Lodi.
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico hanno scoperto che alcune aziende lodigiane e non:
a) prelevavano dall'alveo del Lambro e del Po una quantità eccessiva di ghiaia e sabbia, causando un danno ambientale gravissimo e aumentando il rischio di alluvione in caso di piena;
b) smaltivano in modo "non corretto" alcuni rifiuti pericolosi. Si sospetta che i rifiuti venissero sparsi in discariche abusive, nei campi da coltivare (per colmare degli avvallamenti) o utilizzati per costruire alcune opere civili, ad esempio la massicciata della TAV (come peraltro è stato scoperto in Veneto, tra Padova e Venezia, nel 2005). Tutte questo ha esposto l'ambiente e le popolazioni a notevoli rischi sanitari;
c) questo disegno criminale era favorito dalla complicità di 2 dirigenti della Provincia di Lodi, finiti in carcere insieme ad altre 9 persone (i titolari delle aziende coinvolte nello scandalo).
Le indagini sono in corso e a breve inizierà un processo.
Consiglio anche questo sito curato dal dott. Bignami, il notaio che ha lanciato i primi avvertimenti ed accuse che hanno dato poi vita alla nota inchiesta.
God save the Queen! ma God, please, save (also) the North!!!

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